Vision

tomassaraceno

A Ersilia, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono dei fili tra gli spigoli delle case, bianchi o neri o grigi o bianco-e-neri a seconda se segnano relazioni di parentela, scambio, autorità, rappresentanza. Quando i fili sono tanti che non ci si può più passare in mezzo, gli abitanti vanno via: le case vengono smontate; restano solo i fili e i sostegni dei fili. […] Riedificano la città di Ersilia altrove. […] Poi l’abbandonano e trasportano ancora più lontano sé e le case. Così viaggiando nel territorio di Ersilia incontri le rovine delle città abbandonate, senza le mura che non durano, senza le ossa dei morti che il vento fa rotolare: ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.

Italo Calvino
dal libro “Le città invisibili”

 

In un momento di grande sconvolgimento globale, dalla crisi economica globale al cambiamento climatico, causato da anni di sfruttamento indiscriminato delle risorse del territorio, vi è una richiesta di una revisione radicale del modo di pensare e progettare l’insediamento umano.

Il futuro dell’abitare, inteso in senso lato come vivere, nelle sue molteplici declinazioni dal lavorare al fare turismo, deve essere legato ad una nuova idea di reversibilità. E’ necessario riconoscere la temporaneità di tutte le attività antropiche, concedendo finalmente agli esseri umani di stabilirsi per un certo tempo in un luogo naturale, lasciandone il più possibile immutate le caratteristiche peculiari.

Solo un approccio di questo tipo consente di non compromettere irreversibilmente i luoghi che il Pianeta ci offre. Lo scempio del paesaggio perpetrato negli anni, infatti, è la drammatica, talvolta irreparabile, conseguenza dell’idea che tutto fosse ’dovuto’ all’Uomo, ammettendone insediamenti in grado di mutare per sempre interi ecosistemi naturali.

Parallelamente, le persone si sono evolute, hanno modificato i loro stili di vita, molto spesso attribuendo una durata temporale alla loro presenza fisica in un luogo: un nuovo nomadismo si è imposto a livello globale, fatto di persone, ‘figlie del Mondo’, che si spostano e, brevemente, si insediano per studiare, lavorare, fare vacanza. Questi nuovi utenti hanno bisogno di nuovi ‘contenitori di attività’ per soddisfare i loro nuovi comportamenti.

Gli spazi in simbiosi con la natura diventano “architetture intelligenti “, spazi artificiali, rapidamente trasformabili, modulari e modificabili nel tempo con l’evoluzione dei comportamenti, facili da installare e disinstallare, ad impronta zero sul territorio.

Le nostre soluzioni fanno uso di materiali di derivazione naturale in grado di migliorare l’efficienza, saranno connesse ad una rete intelligente integrata in ecosistemi digitali alimentati da fonti rinnovabili.

 

At a time of great global upheaval, from the economic crisis to the climate change, caused by years of indiscriminate exploitation of land resources, there is a call for a radical overhaul of the way of thinking and design the human settlement.

The future of living, in its many variations, from work to make tourism, must be tied to a new concept of reversibility. This is namely recognizing the need of temporary nature for all human activities, by granting humans to settle for a time in a natural place, leaving it unchanged.

Such kind of approach is needed not to irreversibly compromise the places that Planet offers us.

The havoc perpetrated to the landscape over the years is the dramatic, sometimes irreparable, consequence of the idea that everything was ‘due to’ the Man, admitting settlements that can change forever entire natural ecosystem.

In parallel, people have evolved, they have often changed lifestyles attributing a temporal duration of their physical presence in a space: a new nomadism has globally emerged, made up of people, ‘sons of the World’, which are moving and briefly settling down to study, work, and make holidays. These new users need new ‘containers of activity’ to fit their new behaviors.

The spaces in symbiosis with nature become ‘smart architectures’, nomadic artificial spaces, rapidly convertible and modular. They can be implemented over time with the evolution of human behavior, easy to install and uninstall, with zero footprint on territory.

They make use of naturally derived materials, being able to improve the efficiency and acting as connected smart grid in a digital ecosystems powered by renewable sources.